L’illuminazione tradizionale, in certe situazioni, mortifica l’arte. Mettere in buona luce i capolavori esposti nelle Gallerie e nei Musei è estremamente importante.
Sono 16 milioni le sfumature di colore che si possono ottenere aumentando o riducendo l’intensità della luce emessa da ciascuno dei 4 Led presenti in una lampada ad alto rendimento (due rossi, uno blu e uno verde).
L’illuminazione a Led interpretativa consente di rendere al meglio i colori dell’opera, abbinando opportunamente diverse tipologie di bianchi.
Le aziende leader da anni utilizzano Laboratori di ricerca specializzati che collaborano con team di designer internazionali per restituire profondità e consistenza alle pennellate, mettere in risalto i toni della tavolozza, rendere visibili le diverse tecniche di lavorazione dei maestri della scultura che alternavano zone chiare e uniformi, levigatissime, a zone più calde per creare sistemi di ombre. Senza la giusta illuminazione questa maestria progettuale non si può esprimere.
Realizzazioni
Per illuminare la testa di Medusa del Bernini a Venezia è stato posizionato un apparecchio che ruota sopra l'opera simulando la rotazione della luce solare. Un cilindro di luce avvolge e accarezza il capolavoro.
Altro mirabile intervento è quello per la Tomba di Giulio II a San Pietro in Vincoli scolpita da Michelangelo. Antonio Forcellino - che ha curato il restauro, la manutenzione e l'illuminazione - descrive l'esperienza in una bella video intervista realizzata da Repubblica.it
Risparmi energetici
Osram, nel 2008, ha confrontato i consumi energetici e i costi di manutenzione per illuminare un’opera in un museo per 25 anni con sorgenti luminose tradizionali rispetto al Led:
- 13.500 Kilowattora e 6.750 chili di CO2 emessa
- rispetto ai 3.300 Kilowattora e 1.650 chili di CO2 della soluzione a Led.